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Cultura Maldiviana

Rispettare la religione degli abitanti
L’Islam è la religione ufficiale alle Maldive. Sulle isole abitate esclusivamente dai locali è proibito promuovere o partecipare a qualsiasi attività che possa mettere a repentaglio la pace e l’armonia degli abitanti. Alle Maldive sono proibite missioni religiose o la pratica pubblica di culti diversi dall’Islam. L’ora della preghiera ha la precedenza su ogni attività dell’isola. Per visitare una moschea occorre indossare pantaloni lunghi oppure un pareo e togliere le scarpe. Al di fuori dei resort turistici è opportuno astenersi dal mangiare carne di maiale e bere alcolici.

Abbigliamento
In tutte le isole abitate da maldiviani bisogna strettamente osservare le regole relative all’abbigliamento, nel rispetto degli usi e costumi della religione musulmana. Per gli uomini è consigliato indossare una maglietta e un pantaloncino corto, comunque mai presentarsi in slip da bagno; per le donne è d’obbligo un pareo o un bermuda al ginocchio e una Tshirt. Sulle spiagge e nelle lagune delle isole abitate da locali, gli uomini possono restare a torso nudo, mentre per le donne è opportuno avere spalle e gambe coperte.
I bagni di sole in costume sono possibili sulle isole deserte e sulle spiagge riservate delle guest house.

Artigianato Locale
I Maldiviani sono sempre stati degli ottimi artigiani. Hanno costruito le moschee con corallo e legno e le hanno decorate con sculture e laccati. Hanno tessuto tappeti con intricati disegni e usato le foglie di palma per creare tetti ed oggetti per la casa. Hanno filato il cotone e tessuto abiti colorati con splendidi ricami. Con l'oro e l'argento provenienti dai paesi limitrofi, hanno creato elaborati gioielli.

Segue una breve rassegna di prodotti e tecniche dell'artigianato tipico maldiviano:
Thileyrukan
I Maldiviani lavorano l'oro e l'argento da molti secoli. Questa forma di artigianato è definita thileyrukan e gli artigiani che la praticano sono i thileyrun. Per diventare un thileyrun bisogna affiancare un maestro per molti anni. L'oro e l'argento utilizzati sono spesso importati dall'India. Nel passato, i prodotti del thileyrun erano gioielli tradizionali indossati dalle donne maldiviane con l'abito tipico del kasabulibas. Tra questi il fattaru bai (la tradizionale collana decorata con intricati disegni), gli ulhabai (braccialetti d'oro e d'argento) e i kanfathu mudhi (pregevoli orecchini). Un altro prodotto è il fattaru, la tradizionale catenella d'argento indossata intorno alla vita da donne e bambini. Quest'ultima è prodotta in tre o quattro disegni. I thileyrun odierni producono una serie di articoli più moderni, anche se alcuni di loro continuano a realizzare gli antichi gioielli tradizionali.
Kunaaviun
Il tradizionale tappeto maldiviano fatto a mano dal nome kunaa era usato per la preghiera o adagiato su letti, undhoali (dondoli) e sedie. Ci sono molti tipi di kunaa con diversi disegni elaborati. Alcuni dei kunaa più tradizionali sono il karudhaabu kunaa, salavaaifulhu kunaa e il boafaiijehi kunaa. Alcuni speciali tappeti venivano tessuti espressamente per il Sultano e la sua famiglia. Il kunaa è sempre stato prodotto principalmente negli atolli del sud, in particolare nell'atollo di Huvadho, ricco di Cyperacea, un giunco (chiamato hai dai Maldiviani) usato per la tessitura dei tappeti. L'isola di Gadhdhoo, è conosciuta per la qualità dei suoi kunaa. La tessitura dei tappeti alle Maldive è sempre stata tradizionalmente un'esclusiva femminile e, ancor oggi, è praticata prevalentemente da donne. La produzione di un kunaa comporta un lungo processo. Innanzitutto l' hai viene raccolto ed essiccato naturalmente per ottenere i tre colori base che sono il nero, il marrone e l'ocra. Questi tre colori e il colore naturale della fibra non essiccata, vengono combinati insieme per creare gli elaborati disegni dei kunaa.
Saanthiviun
Il saanthi è un tappeto realizzato con foglie di pandano ed è sostanzialmente diverso dal kunaa. Per produrre il saanthi, le foglie di pandano vengono tagliate ai loro estremi e quindi private dei bordi con una fibra di cocco o un filo di cotone. In seguito le foglie vengono divise in due, lasciate essiccare al sole e poi ammorbidite con la punta smussata di una lama. La tessitrice dispone le foglie sul telaio e usa i propri piedi per posizionarle dopo aver deciso la misura del tappeto. Talvolta, alcune foglie vengono essiccate utilizzando diversi colori con cui la tessitrice crea motivi e disegni simmetrici. Saanthiviun è una tradizionale forma di artigianato che risale a molti secoli fa ed è prevalentemente praticata dalle donne degli atolli del nord.

Scultura
I Maldiviani iniziarono a lavorare la madrepora più di duemila anni fa. Durante il periodo pre-islamico vennero costruiti templi e statue di Buddha utilizzando blocchi di corallo, ma l'arte della scultura conobbe il suo periodo d'oro dopo che le Maldive abbracciarono l'Islam. Moschee e pietre tombali vennero finemente intagliate con intricate simmetrie e disegni floreali, secondo la migliore tradizione islamica. Alcuni meravigliosi esempi di scultura sono visibili nella Hukuru Miskiiy di Male' e nella moschea dell'isola di Fenfushi. Oggi la madrepora è sostituita da altri tipi di pietra in quanto le autorità locali hanno proibito l'asportazione del corallo dal mare.

Binvalhunagaa kurehun
L'intaglio del legno è una antica tecnica artigianale che viene chiamata binvalhunagaa kurehun.
Alcuni meravigliosi esempi di questa forma di artigianato si possono trovare nella Hukuru Miskiiy e nella Eidhu Miskiiy di Male'. Elaborati disegni sono intagliati su porte di legno, soffitti, e travi e su alcune colonne di queste antiche moschee. La maggior parte degli intagli riproducono disegni simmetrici o floreali mentre mancano figure umane o animali, non previste dalla tradizione islamica. Il legno utilizzato per l'arte dell'intaglio è solitamente ricavato da piante locali come il moonima, l'hiti e l'uni. Raramente viene usato il legno di palma a causa della sua durezza. Il processo dell'intaglio ha due tappe: in principio il motivo viene disegnato sul legno e successivamente viene intagliato. Quest'arte fiorì alle Maldive nel XII secolo dopo la conversione delle Maldive all'Islam.
Roanu
Le donne maldiviane iniziarono a realizzare il roanu (la corda di fibra di cocco) nel X secolo. Tra il XV e il XVI secolo, le Maldive diventarono rinomate in tutta la regione asiatica per la qualità del roanu e per le conchiglie di ciprea, che rappresentavano importanti merci di scambio. Il roanu è un importante elemento della vita maldiviana. Veniva usato per costruire case, barche e molti altri articoli come il joli (una specie di sedia di corda), l'hirimi (un largo cestino) e i tappetini delle abitazioni. Per realizzare il roanu, la fibra del cocco acerbo viene interrata sulla spiaggia a breve distanza dal bagnoasciuga e lasciata a riposo per tre o quattro settimane. Quindi viene pestata nel mortaio per estrarne le fibre migliori. Quest'ultime vengono lavate in acqua di mare e lasciate essiccare al sole. Una volta asciutte vengono assimilate a mano fino a formarne una corda. Il roanu è realizzato in misure diverse a secondo dell'uso a cui è destinato: vi sono il ras roanu (corda del re), il boduronu, l'himaronu e il fangeronu (che viene utilizzato per cucire insieme le foglie di palma). Nonostante la corda sintetica ne ha sostituito l'utilizzo in molti casi, il roanu è sempre molto richiesto per la sua qualità e durevolezza.
Fan
Il fan, o foglia di cocco, è utilizzato per la realizzazione di tetti, vele, utensili per la casa e giochi per i bambini. Le foglie vengono prima riscaldate per renderle più robuste. Poi si procede nell'intrecciarle fino a formare l'oggetto desiderato.
Il gonu è un cestino triangolare usato per contenere alimenti come foglie di curry, peperoncini, cipolle o altre verdure; il mulhi è una scatola rettangolare utilizzata per contenere le foglie di betel. Le bonthi fan (le foglie giovani della palma) sono usate per realizzare giocattoli per i bambini a forma di uccelli, pesci, piramidi o stelle. Inoltre, in occasione di alcune festività, con il fan vengono realizzati costumi e oggetti allegorici come il maalineshum o il bodumas (un enorme pesce interamente fatto di foglie di palma).
Rukufathi
Anche le sottili strisce ricavate dal taglio della foglia di palma, dette rukufathi, vengono utilizzate per realizzare utensili per la cucina, scatole o cestini. Le foglie di palma vengono raccolte, tagliate a strisce ed essiccate al sole. Quindi vengono lasciate in ammollo in acqua per almeno dodici ore per renderle più malleabili e poterle poi intrecciare nelle forme volute. Alcuni esempi di oggetti realizzati con il rakufathi sono: il baiypolhi, utilizzato per la pulizia del riso, il goshi, un copri piatto, e il balani, una sorta di colino. Diversi tipi di intreccio vengono utilizzati per una vasta gamma di oggetti ed alcune strisce vengono anche colorate per formare disegni simmetrici. Il rakufathi è un arte prevalentemente maschile e l'isola di Bilehfahi nell'atollo di Shaviyani è famosa per i suoi artigiani.
Iloshi
I maldiviani hanno da sempre cercato di utilizzare tutte le parti della palma per produrre oggetti d'artigianato. Dall'iloshi or ekel (la spina dorsale della foglia di palma) si ricava le mukabba, una specie di copri-piatti utilizzati per proteggere il cibo dagli insetti. Per realizzare una mukabba è necessario un numero sufficiente di iloshi puliti e tagliati della stessa misura. Gli iloshi vengono intrecciati a forma di duomo e tenuti insieme da sei o sette bande di rukufathi, materiale altamente flessibile ricavato dalla palma da cocco o dalle radici rampicanti del pandano. Le bande vengono fissate all'esterno e all'interno della mukabba e legate con dello spago. Una volta preparata, la mukabba viene lasciata essiccare al sole o a fianco al focolare e quindi le viene aggiunto il manico di legno. Anche altri tradizionali oggetti per la casa sono realizzati con gli iloshi: tra questi, l' iloshifathi (una scopa per gli spazi aperti), i cestini e i coprilumi.
Laajehun
Secondo Francois Pyrard de Laval, un viaggiatore francese del XVII secolo, molti oggetti laccati venivano esportati dalle Maldive nei paesi limitrofi. I maldiviani hanno usato la lacca (laa) in molte forme di artigianato: nelle decorazioni dei leggii e delle travi delle antiche moschee; nella creazione delle malafaiy, larghe ciotole decorate e utilizzate per servire il cibo agli ospiti di rango; e nella realizzazione di scatole, vasi e gioielli. Durante il processo del laajehun, un pezzo di legno viene fissato sul tornio e scolpito secondo il disegno che si intende seguire. Quindi, viene applicata la lacca facendo ruotare l'oggetto. I colori tradizionali che vengono usati sono il rosso, il giallo, il nero e, raramente, il verde. Al termine del procedimento, l'oggetto viene lucidato con alcune foglie secche di palma. Ai nostri giorni, questa forma di artigianato è portata avanti esclusivamente dagli abitanti dell'isola di Thulhaadoo nell'atollo di Baa, che se la sono tramandata di generazione in generazione.
Feyranan kurun
Le donne maldiviane usavano filare il cotone e tessere i loro abiti col telaio a mano. Tra i prodotti dell'artigianato tessile ci sono: il libas (l'abito tradizionale delle donne maldiviane), il mundu (pareo maschile) e il feyli (pareo unisex nero con bande bianche). Il telaio utilizzato per tessere era fatto di legno, bamboo e corda di cocco ed era molto simile ai telai usati per produrre i tappeti (kunaa). In principio, il cotone era prodotto alle Maldive; più tardi venne importato dall'India. Secondo Francois Pyrard de Laval, durante il XVII secolo, le Maldive esportavano prodotti tessili nei paesi limitrofi. Oggi, i tessuti vengono importati e questa forma di artigianato è quasi scomparsa. Il Museo Nazionale di Male' conserva però alcuni splendidi esempi di abiti tessuti alle Maldive.
Feyliviun
Il feyli è il tradizionale pareo nero con due bande bianche, indossato da uomini e donne maldiviane. Le donne lo indossavano come complemento del loro abito tradizionale, il kasabulibas, mentre per gli uomini rappresentava il pareo per le cerimonie. La tessitura del feyli avveniva con un telaio simile a quello utilizzato per il feyraan kurun. Il cotone bianco veniva preparato lavando i gomitoli in acqua di mare e lasciandoli asciugare al sole, mentre quello nero veniva colorato con tinte naturali. La fase più complessa della tessitura era la cucitura dei bordi con del filo d'oro: questa rifinitura aggiungeva bellezza e unicità al prodotto finale.
Kasabuviun
Il kasabu è il ricamo d'oro e d'argento che decora il colletto del kasabulibas, l'abito tradizionale delle donne maldiviane. Ai giorni nostri, sono rimaste poche le donne degli atolli del sud ad indossare questi splendidi abiti e a continuare a produrli. La preparazione del colletto del libaas avviene in due fasi: prima il kasabu viene preparato a mano usando una tecnica molto complessa chiamata gathafai, che consiste nell'intrecciare i fili di cotone, d'oro e d'argento sopra ad una piccola trapunta; poi il kasabu viene cucito sul colletto del libaas. Il kinari è il prezioso ricamo che decora le maniche del kasabu libaas, e viene utilizzato anche per decorare il velo copricapo che indossano ancora alcune donne maldiviane. Esistono diversi disegni tipici di kinari, ma molte tessitrici preferiscono creare ogni volta disegni nuovi, frutto della loro invettiva artistica.

Cucina Maldiviana
Per molti turisti, una delle più grandi sorprese alle Maldive è la scarsità di succosi frutti tropicali e di buone verdure. Nell’arcipelago, infatti, esistono pochissime coltivazioni perchè la terra arabile non è molta e il suolo è poco profondo e sterile. Solo la palma da cocco prospera, mentre quasi tutto il resto viene importato. Il pesce e il riso sono gli ingredienti principali dei piatti maldiviani, mentre carne e pollo vengono riservati alle occasioni speciali. Ecco alcune delle specialità locali che i cuochi a bordo dei nostri yachts prepareranno durante la crociera:
MAS HUNI (tonno sminuzzato, servito con cipolle, ebre, cocco, peperoncino e spezie avvolto nel ROSHI, più conosciuto come CHAPATI, pane piatto morbido preparato con acqua calda, farina Bianca, sale e olio, molto sottile e dalla forma circolare tipo piadina. MAS RIHA (curry di pesce con riso bianco), GARUDIA (la tipica zuppa di pesce, spesso servita con riso, lime e peperoncino), RIHAKURU (garudia bollita fino a diventare una salsa o una pasta piccante), KURUMBA (succo e polpa di una giovane noce di cocco non ancora formata), i vegetariani gradiscono il BAMBUKEYO (fette sottili del frutto del pane fritte conditi con una salsa a base di peperoni, cipolle, peperoncini piccanti e latte di cocco), HEDIKAA (indica l’insieme di dolci e stuzzichini piccanti serviti generalmente con una tazza di the)

Frangipane
Il frangipane (chiamato anche ‘fiore del tempio e simbolo dell’isola di Ribudhoo) è il fiore che facilmente si trova in tutte le isole locali. Imponenti alberi si trovano lungo le vie dei villaggi e l’aroma inebriante dei loro fiori si spande nell’aria. La gomma di questi alberi è usata per alcune medicine tradizionali; in particolare per la thoonu beys, utilizzata per alleviare i gonfiori dopo l’asportazione delle vesciche. Con i fiori di frangipane le donne locali realizzano delicati profumi, e quando vengono deposti di fronte all’ingresso delle case contribuiscono a tenere lontani gli insetti.

Capitale - Malè
Qualche ora a piedi consentirà di visitare quasi tutti i luoghi di interesse turistico/culturale della città, con moltissimi negozi ed alcuni validi ristoranti.
Generalmente si parte da Jumhooree Maidan, la piazza più importante di Malè dove spicca una grandissima bandiera Maldiviana e vicino al President Jety si trovano due antichi cannoni che facevano parte del sistema difensivo del 1632 come deterrente contro eventuali attacchi da parte dei portoghesi. Proseguendo ad ovest si arriva al principale porto peschereccio della città che, verso il tramonto, offre un bellissimo spettacolo con i dhoni che scaricano grosse quantità di pesce. Sulla sinistra si trova il mercato del pesce e subito dopo il mercato ortofrutticolo ricco di spezie e frutta di sgargianti colori. Anche se Malè è una delle più piccole capitali al mondo ha ancora interessanti siti da proporre: il Palazzo Presidenziale dove vicino si trova la piccola Moschea dal fascino d’altri tempi. Sempre nel cuore della città troviamo l’imponente Grand Friday Mosque con la cupola dorata, inaugurata nel 1984, il Munnaaru (minareto) dalla forma avveniristica e le caratteristiche decorazioni a zigzag. Adiacente alla Moschea si trova il National Museum con una collezione non molto ricca, ma ben esposta di vari oggetti che appartennero ai sultani: abiti, utensili, armi ed un trono. Tutt’intorno al museo si estende il cosiddetto Parco del Sultano, un tempo facente parte dei giardini del palazzo e che offre uno spazio verde all’ombra delle vie affollate. Passando davanti al quartier generale del National Security Service si arriva alla Esjehi Gallery, uno degli edifici più antichi di Malè che ospita una piccola galleria con laboratorio artistico impegnata nella promozione e salvaguardia delle arti e dell’artigianato Maldiviano contemporaneo e tradizionale.
Da non perdere è la più antica moschea del paese Hukuru Miskiiy che risale al 1656 con le sue lapidi scolpite ed il massiccio minareto rotondo.
Interessante sarà passare dal Citizens’ Majlis (Parlamento) ed al Muleeaage un palazzo costruito all’inizio del XX secolo che nel 1953 divenne la residenza del Presidente quando fu proclamata la prima Repubblica. All’estremità orientale del complesso c’è la Medhu Ziyaarath, la tomba di Abu Al Barakaath, l’uomo che introdusse l’islam a Malè nel 1153.
Particolari ed interessanti sono anche tutte le altre moschee che si trovano nella capitale (più di 20), alcune sono semplici edifici di pietra corallina con tetto in lamiera , altre sono costruzioni più raffinate ornate da eleganti minareti. visita di Malè sarà più interessante con una guida locale per carpire al meglio i segreti e la storia di uno degli arcipelaghi più amato e conosciuto.

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