UNO SMERALDO CHE SI STAGLIA FRA IL BLU DEL CIELO E DEL MARE.
Una piccola isola coperta da una lussureggiante vegetazione tropicale. Poco più di uno scoglio che infrange la monotonia di molte ore di navigazione.
A oltre 500 chilometri dalla terraferma, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, l’isola, detta la Galapagos costaricana, per dimensione, isolamento e stato di conservazione, costituisce uno dei siti naturali privilegiati a livello mondiale.
Con un endemismo importante ed una singolare diversità biologica, l’isola può essere catalogata come un laboratorio naturale, ideale per compiere ricerche sull’evoluzione delle specie ed il monitoraggio dell’ambiente a largo campo.
E’ un paradiso per gli amanti della natura ed una delle mete più ambite dai subacquei di tutto il mondo per l’eccezionale concentrazione di pesce presente nelle sue acque.
Una destinazione resa famosa anche per la popolazione di uccelli che nidificano soprattutto sulle isole minori e sugli scogli che circondano l’isola maggiore. Sono soprattutto sule e fregate che si contendono il pesce che abbonda intorno all’isola, ma non è difficile scorgere anche qualche falco pellegrino, oltre a sterne e a gabbiani in grande quantità. Spesso le sule dalle zampe rosse e dal becco azzurro (“sula sula”) si avvicinano ai gommoni dei sub con la speranza di poter raccogliere qualche pesce, oppure solo per il gusto di mostrare la loro abilità di volo.
Natura e biodiversità non sono tuttavia gli unici tesori di quella che è la più grande isola disabitata al mondo; pare che altri siano nascosti tra i meandri coperti dalla vegetazione e le numerose insenature dell’isola.
Durante i secoli XVII e XVIII bucanieri e pirati navigavano fra queste acque e pare che il famoso tesoro di Lima, un prezioso bottino composto da oro, argento e da una statua in oro e pietre preziose della Vergine con in braccio Gesù, non sia mai stato ritrovato.
Pare che Cocos Island e le sue leggende di forzieri colmi d’oro abbiano ispirato il romanzo di Robert Louis Stevenson, “L’isola del tesoro”. Ai nostri giorni, la stupenda solitudine dell’isola ha addirittura ispirato l’autore di Jurassic Park come luogo della sua incredibile storia di dinosauri, ribattezzandola “Isla Nublar”, l’Isola delle Nubi.
Le nubi, infatti, sono parte inscindibile della scenografia del luogo: l’Isola del Coco è infatti ricchissima di vegetazione proprio grazie alle abbondanti piogge, che cadono di frequente sotto forma di violenti acquazzoni.