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06 June 2019
Resoconto Crociera Scientifica alle Maldive 2019

ATTIVITÀ DI RICERCA SVOLTE DURANTE LA 22a CROCIERA SCIENTIFICA ALLE MALDIVE (CSM 2019)
Montefalcone M., Azzola A., Bianchi C.N., Morri C., Oprandi A.

Premessa
Nel 1998 le scogliere coralline maldiviane hanno subito un massivo evento di sbiancamento (coral bleaching), con conseguente mortalità di massa dei coralli, a causa delle anomalie termiche avvenute a scala globale lungo tutta la fascia tropicale. Nel 2004 gli stessi reef maldiviani sono stati colpiti dal disastroso tsunami di Sumatra. Nell’aprile del 2016 una nuova anomalia termica ha colpito le Maldive, con temperature delle acque superficiali risultate tra le più calde mai registrate prima (2-3°C sopra alla media stagionale) e che si sono mantenute per diverse settimane, causando nuovamente fenomeni di sbiancamento e mortalità di massa dei coralli.

A partire dal 1997, professori e ricercatori dell’Università di Genova (membri del consiglio scientifico della International School for Scientific Diving -ISSD-, e docenti nei corsi formativi per ricercatore scientifico subacqueo gestiti da ISSD), hanno regolarmente condotto una campagna di monitoraggio dello stato delle scogliere maldiviane durante la Crociera Scientifica alle Maldive (CSM), organizzata ogni anno nei mesi di aprile-maggio. Tali crociere vedevano inoltre la partecipazione di ricercatori provenienti da altre università e istituti scientifici, sia italiani sia stranieri. La raccolta di una serie continua di dati sulle comunità delle scogliere coralline durante le CSM ha permesso una valutazione del loro stato prima, durante e dopo questi eventi imprevisti che hanno provocato fenomeni di mortalità massiva dei coralli . La serie storica di dati raccolti (23 anni) permette inoltre di valutare la capacità di ricupero delle scogliere coralline nel tempo. Il ricupero delle comunità di corallo è iniziato immediatamente dopo il 1998, grazie all’alto tasso di reclutamento dei coralli e alla rapida crescita delle colonie. Questo ricupero era ancora in atto quando lo tsunami di Sumatra ha colpito gli atolli maldiviani; tuttavia, i monitoraggi degli anni successivi non hanno evidenziato danni eccessivi alle scogliere ma solo un lieve impatto sulle comunità legato a questo evento. Negli anni successivi è stato possibile costatare una lenta ma continua ripresa delle scogliere maldiviane che, nel 2014, dopo 16 anni dal fenomeno di sbiancamento massivo, avevano nuovamente raggiunto, in molti dei siti monitorati, valori di ricoprimento dei coralli duri costruttori paragonabili ai valori originari registrati prima del 1998 (ricoprimento del 60-80%). Durante la crociera del 2016, nella maggior parte dei siti monitorati, sono stati nuovamente registrati fenomeni di sbiancamento massivo e molti episodi di mortalità dei coralli. I coralli ramificati (comprese le grandi Acropora tabulari, la maggior parte delle quali erano già morte), specialmente a bassa profondità (tra 3-10 m), sono stati i più colpiti, mentre i coralli massivi hanno subito per lo più mortalità parziale. Alcuni reef, tuttavia, sono risultati meno colpiti dall’anomalia. Nel 2017 sono state rilevate mortalità pressoché totali dei grossi coralli ramificati e tabulari nei reef lagunari alle minori profondità, mentre nei reef oceanici i coralli massivi e altri coralli ramificati di più piccole dimensioni, come le specie del genere Pocillopora che caratterizzano principalmente queste scogliere esterne, hanno mostrato una minore mortalità con percentuali medie di ricoprimento del fondo pari al 40% circa. Nel 2018 e nel 2019 i reef monitorati hanno evidenziato un graduale aumento della copertura dei coralli costruttori .

 

Attività svolte durante la CSM 2019
La 22a Crociera Scientifica alle Maldive (CSM2019), organizzata da ISSD e da Albatros Top Boat, si è svolta dal 5 al 13 maggio 2019, tra gli atolli di Malé Nord, Malé Sud e Ari. Alla crociera hanno partecipato ricercatori dell’Università di Genova (Monica Montefalcone), studenti laureandi e dottorandi dell’Università di Genova (Alice Oprandi, Stefano Aicardi, Carolina Di Napoli, Olivia Cassetti, Annalisa Azzola, Ilaria Mancini, Anna Berca, Ada Bandi, Giulia Ciriello, Elena Castelli, Luca Caminiti, Stefano Pedone, Manuel Donati, Igor Terrarossa, Giorgio Montoli), neo-laureati e dottorandi dell’Università Politecnica delle Marche (Irene Pancrazi, Camilla Roveta), studenti dell’Università Aix-Marseille in Francia (Margaux Pestel), e collaboratori esterni (Chiara Momo, Nicolò Milone, Lucrezia Pietrolucci, Torcuato Pulido Mantas, Giorgia Sommacal), tutti associati ISSD. Anche quest’anno ha partecipato alla crociera il presidente dell’associazione Save The Beach Maldives (Hassan Ahmed). Durante la crociera sono stati monitorati una serie di parametri caratterizzanti il reef a varie profondità, quali il ricoprimento dei descrittori biotici (coralli, alghe, spugne, etc.) e abiotici (roccia, sabbia, pezzame, corallo morto), il numero e la taglia delle reclute e dei giovanili di corallo, la struttura e la geomorfologia delle scogliere. Per la valutazione dell’abbondanza di pesci e di invertebrati sul reef è stato adottato il metodo di rilevamento internazionale Reef Check. Quest’anno, inoltre, sono state effettuate due immersioni all’interno del Blue Hole di Faanu Mudugau (atollo di Ari), durante le quali sono stati effettuati rilevamenti fotografici lungo due transetti di profondità, ogni 5 m a partire da 75 m fino a 30 m. Il medesimo piano di campionamento era stato realizzato nel 2003, e il confronto dei dati permetterà di valutare i cambiamenti avvenuti anche all’interno di questo ambiente di origine carsica unico alle Maldive. Durante la crociera, sono state svolte anche le seguenti nuove attività di ricerca:

Analisi delle associazioni tra idrozoi (con particolare attenzione alle specie del genere Zanclea) e coralli duri, coralli molli, spugne, e briozoi.
Analisi del DNA ambientale (eDNA) di elasmobranchi, estratto da campioni di acqua, per la determinazione delle specie presenti.
Fotogrammetria a 5 m per la valutazione della tridimensionalità e rugosità del reef.

Infine, come ogni anno, durante le serate in barca sono state presentate ai partecipanti le recenti attività di ricerca svolte alle Maldive e i principali risultati ottenuti. Save The Beach Maldives ha mostrato le attività di sensibilizzazione e di protezione ambientale svolte dall’associazione.

Conclusioni
La lunga serie di dati raccolti nel corso delle Crociere Scientifiche alle Maldive (dal 1997 al 2019) ha evidenziato come l’ultima anomalia termica del 2016 abbia colpito in misura minore le scogliere coralline maldiviane rispetto al passato evento del 1998. Quest’anno i coralli costruttori nei reef lagunari hanno mostrato una copertura media del fondo pari al 32±5%, mentre nei reef oceanici del 48±4%, evidenziando quindi una, seppur lenta, graduale capacità di ricupero nel tempo. Quello che possiamo osservare oggi immergendoci alle Maldive sono scenari molto differenti in funzione delle caratteristiche (reef lagunari o oceanici) e della localizzazione geografica dei siti d’immersione: i siti che sono stati fortemente colpiti dall’anomalia termica (soprattutto i reef lagunari) continuano a mostrare alti valori (>60%) di coralli morti e di pezzame, mentre in alcuni siti (soprattutto nei reef oceanici) l’impatto è risultato meno intenso e i coralli duri continuano ad avere elevati valori di copertura del substrato (>70%). In quasi tutti i siti monitorati durante la CSM di quest’anno (così come nel 2018) sono stati osservati giovani coralli e reclute di coralli sbiancati, segni di ripetute anomalie termiche di minore intensità che continuano a colpire le Maldive durante i mesi di Aprile-Maggio, riducendo quindi la sopravvivenza dei giovani coralli da poco insediati sui reef. La comunità dei pesci di scogliera è abbondante in tutti i siti monitorati, soprattutto grazie alla dominanza di pesci erbivori, nonostante la diminuzione nel numero dei pesci strettamente corallivori.

Le future attività di ricerca, durante le prossime CSM, saranno fondamentali per continuare a monitorare la capacità di ricupero delle scogliere maldiviane a seguito delle anomalie termiche legate ai cambiamenti climatici. La collaborazione sancita tra DiSTAV, ISSD, Albatros Top Boat, e Save the Beach Maldives permetterà inoltre di aumentare le nostre conoscenze sullo stato delle scogliere maldiviane e favorirà una maggiore sensibilizzazione locale e internazionale sull’importanza di preservare il patrimonio unico che le scogliere coralline maldiviane rappresentano.

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